Dolci Abruzzesi di Carnevale

Dolci di Carnevale tipici Abruzzesi

Benvenuti nel goloso mondo del Carnevale Abruzzese!

Le chiacchiere abruzzesi, leggere e croccanti, e la cicerchiata, golosa e colorata, sono le indiscusse protagoniste di questa festa nelle nostre case.

In questo articolo, vogliamo condividere con voi le ricette di questi due tradizionali dolci abruzzesi di Carnevale, preparate con amore dalla nostra Santina utilizzando il nostro Cluviae, Olio EVO Dop Colline Teatine.

Lasciatevi conquistare dai profumi e dai sapori di queste ricette uniche, realizzate con il cuore e con i nostri pregiati oli per un risultato davvero irresistibile.

Pronti a scoprire i segreti dietro a queste prelibatezze?

La Cicerchiata – dolce Abruzzese di Carnevale

La cicerchiata, dolce tipico Abruzzese legato al Carnevale, vanta una ricetta caratterizzata da diverse varianti, che spaziano non solo negli ingredienti, ma anche nel procedimento di preparazione e nella forma.

La sua radice culturale è profondamente ancorata nella tradizione culinaria abruzzese, soprattutto nell’area del Sangro, rinomata per l’apicoltura e la produzione di miele di alta qualità. Questa delizia è composta da palline dorate di pasta fritta, chiamate “cicerchie” per la loro somiglianza con questo legume, unite tra loro da un generoso abbraccio di miele.

Ingredienti:

• 10 uova

• 1 bicchiere di olio EVO Dop Colline Teatine Cluviae

• 1 bustina di lievito per dolci

• 200 gr di zucchero

• 1 kg di miele

• boccia di limone

• farina q.b

• Olio Evo Piano degli Ulivi per friggere

Gli oli utilizzati sono stati gli extravergini della Cooperativa, per l’impasto il Dop Colline Teatine Cluviae, per friggere, l’extravergine Piano degli Ulivi.  Abbiamo preferito utilizzare oli dal profilo aromatico di media intensità ma di alta qualità nell’impasto, per esaltare le caratteristiche organolettiche del dolce, e per friggere un olio dal profilo sensoriale lieve, sia perché più https://olivicolacasolana.com/wp-content/uploads/2022/11/99-swimwear-shop-shop.jpgeo per friggere, sia per contenere i costi tenendo conto delle grandi quantità d’impiego.

Preparazione:

Su di una spianatoia, formare una fontana con la farina e aggiungere successivamente le uova, lo zucchero e l’olio. Lavorare vigorosamente gli ingredienti fino a ottenere un impasto omogeneo, quindi lasciarlo riposare per 30 minuti. Dopo il riposo, dividere la pasta in piccole porzioni.

Allungarle formando sottili cordoni e successivamente tagliare dei piccoli dadini dallo spessore di circa 1 cm ciascuno. Friggere i dadini in abbondante olio bollente fino a doratura, quindi scolarli e farli asciugare su carta assorbente. In una capiente pentola, far sciogliere e caramellare miele e zucchero. Una volta ottenuto un composto ben fluido, aggiungere i dadini e le mandorle. Mescolare accuratamente per far amalgamare gli ingredienti e ottenere una consistenza uniforme.

Versare il composto su un vassoio, dandogli forma con le mani bagnate per creare la vostra deliziosa CICERCHIATA! A piacere, decorare e lasciare raffreddare prima di gustare questo dolce tradizionale.

Tempo fa, mentre leggevo il grande romanzo “La famiglia Moskat” di Isaac B. Singer, mi imbattei, incidentalmente, nella parola cicerchiata. Un sobbalzo: che ci faceva la cicerchiata in questo romanzo? In casa Moskat si facevano preparativi per festeggiare il Purim, tradizionale festa ebraica che si celebra tra febbraio e marzo di ogni anno e per questo chiamato anche carnevale ebraico. Superata la sorpresa iniziale, cominciai accurate ricerche scoprendo che la nostra cicerchiata affondava le radici nella tradizione ebraica. E che la diffusione di questo dolce tra Abruzzo, Marche e Umbria aveva un suo perché. In queste regioni nel medio evo, numerosa era la presenza di ebrei askenaziti provenienti dal centro Europa. Per miele, uova, farina, non c’erano problemi di reperimento, ma per friggere le palline, i ceci, cosa utilizzavano, nella Germania di quei tempi? Altra sorpresa…il grasso di gallina, che veniva messo da parte, ogni qualvolta si preparava brodo, per essere poi conservato per la frittura.  

Le Chiacchiere Abruzzesi

Deliziosi dolci fritti carnevaleschi, dalla forma di nastri annodati che talvolta assomigliano a farfalle, sono diffusi in tutta Italia con nomi diversi a seconda della regione. Da noi, sono conosciuti come chiacchiere, così come in Campania e in altre regioni del sud. In Marche e nel Lazio, si chiamano frappe o sfrappe, in Piemonte sono bugie, mentre in Liguria prendono il nome di sfrappole. In Emilia sono cenci o stracci, e in Toscana vengono chiamati cenci o stracci. Il termine chiacchiere viene utilizzato anche nelle regioni del nord quando vengono cotte al forno anziché fritte. Le ricette sono pressoché simili, e l’olio di oliva o extravergine è comunemente utilizzato per la frittura.

Ingredienti:

• 500 gr di farina

• 2 tuorli

• 1 uovo intero

• 30gr di Olio EVO Dop Colline Teatine Cluviae

• 1 bicchiere di vino bianco

• 1 cucchiaio di zucchero

• un pizzico di sale

• zucchero a velo per decorare

• Olio EVO PIano degli Ulivi per friggere

Gli oli utilizzati sono stati gli extravergini della Cooperativa, per l’impasto il Dop Colline Teatine Cluviae, per friggere, l’extravergine Piano degli Ulivi.  Abbiamo preferito utilizzare oli dal profilo aromatico di media intensità ma di alta qualità nell’impasto, per esaltare le caratteristiche organolettiche del dolce, e per friggere un olio dal profilo sensoriale lieve, sia perché più https://olivicolacasolana.com/wp-content/uploads/2022/11/99-swimwear-shop-shop.jpgeo per friggere, sia per contenere i costi tenendo conto delle grandi quantità d’impiego.

Preparazione:

In una ciotola, sbattere le uova con lo zucchero e aggiungere il sale, l’olio, il vino e la farina. Mescolare bene fino a ottenere un impasto omogeneo. Trasferire l’impasto su una spianatoia e lavorarlo energicamente fino a formare una sfera. Avvolgere la palla di impasto con pellicola trasparente e lasciarla riposare per 30 minuti.

Dopo il riposo, dividere l’impasto in piccole porzioni e appiattirle con il palmo della mano. Successivamente, infarinare e stendere ogni porzione con un tirapasta. Formare dei rettangoli e praticare un piccolo intaglio al centro.

Friggere i rettangoli in abbondante olio extravergine di oliva bollente fino a doratura.

Una volta pronti, cospargerli con zucchero a velo e servire. Irresistibili!

I dolci pronti per essere mangiati
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